Chiesa di Santa Maria della Neve o dell’Addolorata
Facciata
La piccola Chiesa della Beata Vergine della Neve si caratterizza sia all’interno sia all’esterno per la sua austerità e semplicità compositiva. Venne costruita sul finire degli anni settanta del Settecento sulle spoglie di una chiesa preesistente realizzata nel XV secolo. L’edificio attuale, consacrato nel 1779, presenta una facciata bicroma tripartita in altezza grazie ad un’imponente trabeazione. La porzione centrale della facciata presenta un rosoncino finestrato mistilineo. La facciata si chiude con una piccola centina. Nella parte inferiore troviamo paraste con capitelli in prevalenza decorati con motivi vegetali. Il portale spicca per elaborata decorazione: è caratterizzato da battenti lignei ed una lunetta mistilinea con volute e motivo a conchiglia.
INTERNO
L’unica navata, sormontata da volta a botte, termina con un’abside curva, ricoperta da una volta divisa da costoloni.
Pregevoli l’altare, che presenta sul tabernacolo il motivo della croce palmata posta sul Golgota, e la balaustra in marmo bianco di Carrara realizzata nel 1857.
Una serie di tribune, una delle quali costituisce il pulpito, si affaccia sull’ambiente centrale.
Sulle pareti sono collocati dipinti che raffigurano le “Stazioni dei sette Dolori della Beata Vergine Maria”
OPERE
Gian Battista Crosato, 1743 circa, Annuncio a Gioacchino, navata, parete sinistra
L’opera, che non è allocata nella sua sede originaria, presenta la figura imponente di un angelo che annuncia la maternità di Anna a Gioacchino, il quale apprende la notizia tra incredulità e devozione. L’opera colpisce per l’uso sapiente della luce che dall’alto cade sull’angelo e sul santo. Nella parte alta del dipinto compare una piccola rappresentazione dell’Eterno, Sant’Anna che prega nell’orto e la Madonna circonfusa di stelle. Le figure in primo piano si stagliano monumentali e rievocano cromaticamente la pittura barocca di impianto veneto. Le cromie sono cupe ed è la luce la vera protagonista della tela.
Scultore piemontese, seconda metà del XV secolo, Cristo Crocefisso, navata parete sinistra
Legno intagliato e dipinto.
Sulla parete opposta troviamo un crocifisso ligneo di un anonimo scultore piemontese; la datazione dell’opera è ancora controversa ma potrebbe essere stato realizzato sul finire del XV secolo.
La statua policroma, molto cara al popolo trinese, è portata in solenne processione, insieme al Cristo Morto, ogni Venerdì Santo. Al seguito, procedono le donne della Compagnia delle Umiliate, istituita nel 1658, che ha sede nella chiesa stessa. Originariamente il sodalizio aveva il compito di aiutare gli ammalati poveri.
Severino Felice Cassini (?), prima metà del XVIII secolo, Addolorata
Nell’abside ci accoglie la statua lignea dell’Addolorata con il suo volto espressivo, carico di drammaticità e pathos. Il corpo, appena sbozzato, è coperto da veste nera; all’altezza del cuore è conficcato uno stiletto.
L’opera dovrebbe essere di Severino Felice Cassini, ma la sua attribuzione resta ancora controversa.
LA CONFRATERNITA
La Compagnia delle Umiliate, istituita nel 1658, ha sede nella chiesa stessa. Originariamente il sodalizio aveva il compito di aiutare gli ammalati poveri.
Ancora oggi le consorelle con la caratteristica veste di colore giallo chiaro accompagnano la statua e il simulacro del corpo di Gesù durante la processione del Venerdì Santo.